lunedì 12 ottobre 2020

 RIFLESSIONI DALL'ESTATE COL COVID-19 

di Gianluca Pepe e Valentina Bottini

 

Dal cassetto della scrivania ieri ho tirato fuori una riflessione sulle vacanze estive che il mio amico Gianluca mi aveva mandato a fine agosto… non è un articolo dimenticato e postato fuori tempo,  ma è un articolo estremamente attuale per l’argomento trattato. Riflessioni dopo una vacanza estiva che si sperava fosse a conclusione di mesi di fatica e sconforto e invece con il nuovo obbligo di mascherine e con probabili nuove restrizioni, le speranze di Gianluca sono ancora rimandate…  bisogna ancora rimboccarsi le maniche ma con la certezza che ce la caveremo “proprio come ho sempre fatto, con le gambe ammortizzando il botto, poi mi rialzerò ammaccato non distrutto!”:

 «E poi arriva un’estate anomala, il blackout con tre mesi chiusi in casa senza poter uscire, senza poter vedere amici o parenti, senza poter stringere mani e dare baci.

Arrivando così ad agosto con l’incertezza delle vacanze, partire o restare a casa? Ma la voglia di libertà, la voglia di normalità è troppo forte e così tra mille paure e mille dubbi si arriva a Riccione con tutte le precauzioni del caso e con la tua mascherina che ti accompagnerà tutta estate.

Bastano pochi giorni di hotel e spiaggia per fare amicizia, conoscere persone, scambiare sorrisi e parlare…  cose banali ma che due mesi prima ti sono mancate. Sotto il tuo ombrellone passi i momenti più rilassanti e piacevoli, parli con i tuoi vicini, giochi con tuo figlio e con i bambini che vengono lì si presentano e ti sorridono. Un sorriso liberatorio, un sorriso di gioia, di felicità, di libertà finalmente ritrovata.

Eppure vedo persone che non rispettano le regole, vedo ragazzi adolescenti che vanno in giro e nelle discoteche sottovalutando il rischio; mi chiedo se siano inconsapevoli o incoscienti ma so per certo che se dovessero chiudere ancora tutto, quelli a pagarne di più saranno proprio loro i bambini!

Mentre facevo questi pensieri ho conosciuto Luca, Sara e il piccolo Leo, una famiglia davvero umile, dolce, amorevole che ti entra nel cuore come se la conoscessi da anni. Facendo questo incontro ho capito che esistono ancora famiglie e persone che non si fermano all’apparenza, che non giudicano per il vestito firmato, o per il conto in banca, ma che ti entrano in profondità con semplici gesti e parole.

Alla fine della vacanza arriva il momento dei saluti: saluti agli amici che hai conosciuto, saluti allo staff dell’albergo -una famiglia splendida che ti ha fatto sentire subito a casa-, saluti al mare con un po’ di malinconia mista a nostalgia che tutto questo sia giunto alla fine ma con la speranza di tornare a casa e riprendere la vita normale di tutti i giorni. Quella vita che politici, istituzioni, ma soprattutto comportamenti immaturi di molte persone ti hanno condizionato e riascoltando la canzone di Max Pezzali dove dice: “se ce la farò ad affrontare ogni giorno tutto quello che verrà?”, anch’io mi pongo la stessa domanda ma poi guardando gli occhi di tuo figlio e l’amore indescrivibile per tua moglie capisci che come dice la c anzone: “Me la caverò proprio come ho sempre fatto, con le gambe ammortizzando il botto, poi mi rialzerò ammaccato non distrutto!”»

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