venerdì 25 gennaio 2019


"LA MEMORIA INCIAMPA”

di Elav



 Secondo il Talmud “un essere umano si dimentica solo quando è dimenticato il suo nome”, tale frase ha ispirato l’opera dell’artista berlinese GUNTER DEMNIG che dal 1995 si adopera per non far cadere nell'oblio la tragedia più atroce e vergognosa della storia dell’umanità, l’OLOCAUSTO.

L’idea di DEMNIG risale al 1993, alla presentazione a Colonia di una installazione sulla deportazione di cittadini Rom e Sinti; All'obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista ha deciso di dedicare tutto il suo lavoro alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste.
Il suo è il più grande memoriale del mondo che lastrica strade e piazze di 21 paesi europei, compresa l’Argentina. E’ come una mappa della memoria in cui chiunque può “inciampare”, di fatto le sue opere si chiamano  STOLPERSTEINE, letteralmente “pietre d’inciampo”.
A conferma che la memoria deve costituire parte integrante della nostra vita quotidiana, sceglie il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto o dove sono stati catturati i deportati e vi installa altrettanti sanpietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10×10);Sono sanpietrini rivestiti di ottone che lo stesso artista incastona e cementa personalmente.
I ciottoli commemorativi riportano il nome di chi occupava lo stabile, la data di nascita, la data e luogo della deportazione e data e luogo della morte, se noti.

I primi   STOLPERSTEINE sono stati posati a Colonia nel 1995 e da lì la mappa si è estesa, sono attualmente più di 63.000, e sono in continuo aumento, infatti basta farne richiesta e con una modica cifra di 120€, lo stesso GUNTER verrà a posarla.
La dedizione dell’artista tedesco (71anni) si riflette anche nella sua consapevolezza di non poter vedere conclusa la sua opera, egli infatti riconosce che non potrà mai creare uno   STOLPERSTEINE per ognuno degli oltre 6 milioni di deportati e dispersi durante il Nazismo. 

L’artista è oggi in Italia per posare le sue pietre, il 17 gennaio era a Sinalunga e il 26 gennaio sarà a Lissone.

Questa in Italia è definita la settimana della memoria, e con l’avvicinarsi del 27 gennaio (anniversario della liberazione dal lager di Auschwitz) data istituita nel 2005 dall'ONU come la GIORNATA DELLA MEMORIA, si promuovono iniziative, ci sono film e trasmissioni atte a farci ricordare gli orrori perpetuati dagli esseri umani verso altri esseri umani.Ma il resto dell’anno tutto ricade nell'oblio.
Per questo l’opera di GUNTER DEMNIG è eccezionale, perché ci permette di camminare per le città, nella quotidianità, con un occhio di riguardo, per “inciampare” anche solo con lo sguardo per non dimenticare MAI; in realtà deve essere più un inciampo mentale che ci ricordi la brutalità di cui l’uomo è capace, come monito per il presente e futuro.

La sua soluzione discreta e antimonumentale permette di ridare individualità a chi si voleva ridurre a un numero.


martedì 22 gennaio 2019

REAL BODIES, OLTRE IL CORPO UMANO: DA LEONARDO DA VINCI ALLA CRIOCONSERVAZIONE

di Valentina Bottini



Dopo il record di visitatori di due anni fa, la mostra “Real Bodies” ha  scelto di nuovo il capoluogo lombardo come ultima tappa del suo tour mondiale (diventerà una mostra permanente in una grande città europea) proponendo un'edizione speciale completamente rinnovata con cinque nuove aree tematiche, compresa quella dedicata al grande inventore e scienziato Leonardo da Vinci proprio nel 500° anniversario della sua morte. 

Leggendo alcuni articoli sulla mostra “Real Bodies, oltre il corpo umano”, esposizione itinerante di corpi e organi umani che fino al 27 gennaio è possibile visitare a Milano-Lambrate, mi è tornato in mente il corso sul tabagismo che la mia classe ha seguito in IV liceo, e ho riflettuto su quante volte sui libri si studiano gli effetti negativi del fumo sull’organismo umano ma poi, appena possibile, si accende una sigaretta: è come se fosse una realtà lontana da noi di cui non preoccuparsi, come se non credessimo fino in fondo a ciò che è scritto, come se si conoscesse il possibile danno ma ciascuno di noi pensasse di essere immune. Allargando il ragionamento ho pensato a tutte quelle malattie causate da errati stili di vita o dalla sbagliata alimentazione, che però noi sottovalutiamo. Questo è uno degli intenti della mostra “Real Bodies”: far comprendere l’importanza della prevenzione delle malattie e il rispetto del corpo umano mediante la scoperta di come funziona il corpo, di come si fa a conservarlo sano avendo la possibilità di vedere e confrontare organi sani con organi malati cosicché il tutto sia di facile comprensione anche ai bambini e a chi non ha conoscenze mediche-scientifiche.

A Milano aveva già fatto tappa nel 2016 ma quest’anno è stata ingrandita con nuove sezioni tematiche e con anche corpi di animali. Il percorso comprende 12 sezioni, ognuna dedicata ad un particolare apparato corporeo e ad aree di interesse medico-scientifico.

Il percorso prende avvio dalla sezione dedicata a Leonardo da Vinci, l’importante artista del Rinascimento che ci ha lasciato in eredità opere d’arte come il Cenacolo e la Gioconda ma anche rilevanti studi sulla figura umana a partire dal’Uomo Vitruviano. Proprio 30 installazioni ispirate ai suoi bozzetti anatomici ci danno il benvenuto alla mostra “Real Bodies” accostando la meraviglia di tali disegni alla forza espressiva di corpi e organi plastinati come omaggio all’importanza di Leonardo nella storia della medicina legale. Egli fu un pioniere delle moderne tecniche di autopsie, tanto che lui stesso eseguì personalmente nella sua vita almeno 10 autopsie di cadaveri accertate nei suoi scritti.
Le altre nuove sezioni riguardano le seguenti aree tematiche:
1.  Biomeccanica e biomedicina: dedicata ai principi della biomeccanica connessa con la bioingegneria, l'ortoprotesica, la chinesiologia e l'ingegneria tissutale, ad alcuni prototipi in fase di studio ed alle tecnologie innovative già disponibili ed applicate al corpo umano. È significativo sottolineare che come madrina di questa sezione e  dell’intera mostra “Rea Bodies, oltre il corpo umano” sia stata scelta Chiara Bordi, terza classifica all’ultima edizione di Miss Italia e prima concorrente ad essere ammessa al concorso con una protesi.
2.  Anatomia comparata: una sezione che mira a rispondere alla sempre attuale domanda su cosa abbiamo in comune con le diverse specie di animali, ecco che qui gli  organi di specie animali differenti sono  a confronto con quelli umani e si analizzano somiglianze e differenze fra le strutture anatomiche umane e quelle animali.
3.  Immortalità: una sessione di approfondimento sulle tecniche scientifiche di conservazione dopo la morte con particolare risalto alla crioconservazione (conservazione di esseri viventi grazie alle temperature di congelamento garantite dall'azoto liquido). Curiosa e interessante è l’anteprima  di una capsula russa per la crioconservazione.
4.  Alcool, fumo e droga: un settore per mostrare gli effetti delle dipendenze da questi “vizi-veleni” sugli organi umani con il dichiarato intento di sensibilizzare e responsabilizzare con messaggi mirati i più giovani. In  questa sezione è possibile osservare i singoli organi distrutti dall’abuso di tali sostanze ma anche apprendere la descrizione delle droghe più moderne con i relativi danni provocati dal loro uso.

Come già accaduto in passato la mostra ha incontrato un largo interesse del pubblico, ma anche dissensi da parte di alcuni che si sono opposti alla messa in mostra di cadaveri umani con la motivazione che questa sia una mancanza di rispetto verso il proprio corpo. All’esposizione è possibile osservare sia plastinati corporei in posizioni di vita reale sia vari organi che presentano le diverse strutture anatomiche. Infatti la sezione più apprezzata è la “galleria degli atleti” dove sono esposti cadaveri interi in posizioni anatomiche sportive per permettere agli osservatori di immedesimarsi meglio quando assumono certe posizioni.

La mostra milanese è composta da circa 450 organi umani conservati con la tecnica della plastinazione e da oltre 50 corpi interi, per consentire una visione d’insieme dell’anatomia e della fisiologia del corpo umano. I “modellini” presenti sono in posizioni studiate accuratamente per conseguire finalità didattiche e per consentire ai visitatori meno esperti di mettere il plastinato più facilmente in relazione con il proprio corpo.

Nel 1977 il dottor Von Hagens, insegnante universitario di anatomia, che utilizzava libri illustrati e semplici modellini plastici per mostrare agli studenti gli organi e gli apparati del corpo, intuì che  se la materia plastica non fosse stata esterna, ma interna, i preparati umani avrebbero potuto essere toccati ed utilizzati per le lezioni.  Così bloccando la decomposizione del corpo deceduto, sostituendo ai fluidi corporei dei polimeri  (grosse molecole) di silicone, il professore inventò la tecnica della plastinazione, processo di duratura conservazione che permette di mantenere i corpi inodori e con colori inalterati.
I plastinati attirarono sempre più l’attenzione dei lavoratori universitari, affascinati ed incuriositi dalla possibilità di vedere come è “dentro” il proprio corpo. Da questo interesse nacque l’idea di mostre con l’intento esplicito di spingere i visitatori a riflettere sulla salute, sulla corretta alimentazione, sul proprio stile di vita, su come funziona il corpo e su cosa lo può danneggiare.

Daniele, fisioterapista, nell’evidenziare la curiosità che lo ha portato  a visitare “Real Bodies” mette in luce i molteplici destinatari come punto di forza dell’esposizione: «secondo me la mostra è più utile e istruttiva per chi non è del settore: si apprende quanto sia complesso e affascinante il nostro corpo. Per  noi fisioterapisti è una bella mostra, che sicuramente incuriosisce, ma nulla di più». Gli fa eco Matteo, anch’egli fisioterapista, che specifica: «è una mostra sicuramente interessante ma che rimane in ambito “svago”. È stimolante per chi fa il mio lavoro, ma è un interesse che si ferma tra la curiosità e la voglia di imparare cose nuove. A scopo pratico non è invece correlata al mio lavoro».
Il massoterapista Luca concorda con loro: «l’esposizione che ho visitato offre preziosi spunti di riflessione ai suoi visitatori. Poter osservare e paragonare, ad esempio,  polmoni sani e polmoni anneriti dal fumo, oppure le ossa, i muscoli e i legamenti che permettono di muoverci, stimolano le persone a prendere coscienza del proprio corpo» ma al contrario dei due fisioterapisti, ci tiene ad evidenziare come visitare questa mostra sia stato utile anche per la sua professione quotidiana: «io mi sono reso conto di alcuni particolari che era difficile apprendere dai modellini e dai libri; l’osservazione di questi preparati mi ha permesso di acquisire una maggiore consapevolezza dei  corpi umani con i quali quotidianamente interagisco durante il mio lavoro.  Per molte professioni è importante capire come funziona il corpo e aver la possibilità di studiarlo realisticamente è una grande opportunità.



Articolo tratto da Sguardi di confine: https://www.sguardidiconfine.com/real-bodies-oltre-il-corpo-umano-da-leonardo-da-vinci-alla-crioconservazione/

 ARIA DI PRIMAVERA di Valentina Bottini Una nuova forza vitale ritorna in me. Una frizzante arietta soffia tutt’intorno. Voglia di f...