lunedì 21 novembre 2022


AVANTI TUTTA!

Una storia di rinascita, un ragazzo speciale, una forza di perseveranza immensa, una grinta infinita, tante emozioni e un pizzico di pazzia... c'è tutto questo in questa poesia breve ma densa di significato 🥀🌹



AVANTI TUTTA!

di Stefano & Valentina 


Quando un solido massiccio 

mi è caduto addosso 

mi sentivo un funambolo posticcio

caduto in un fosso.

Inaspettatamente

un'onda di energie positive mi ha investito 

e coraggiosamente 

tutte le fobie negative ho sostituito. 


Dentro affrontavo un diluvio senza ombrello

e non rispondevo all'appello.

Davanti a me un bivio 

restare in esilio o cercare un nuovo inizio?

Il punto di svolta arriva un mattino 

un mese dopo quel 28 novembre corvino. 

Fuori ho cacciato il massiccio e le magagne,

ho spostato l'impiccio e le montagne. 


Hai trasformato il  "non camminerai più"

in "ogni giorno un passo in più"

con pazienza e dedizione,

con perseveranza e attenzione 

hai reso possibile 

ciò che  giudicavano impossibile.

La tua caparbietà, la tua tenacia e la tua grinta 

sono qualità  con cui ingrani la quinta.


Ora sei un combattente 

per tutti un esempio,

la tua carta vincente 

non è chiusa in un tempio 

ma si chiama forza di volontà 

che ti fa superare ogni difficoltà 

unita alla vicinanza delle persone giuste 

che ti regalano emozioni robuste.













lunedì 7 novembre 2022

 QUATTRO CHIACCHIERE CON... PAOLO PAZZAGLIA 

-intervista di Valentina Bottini-

1.      Presentati a 360°

«Mi chiamo Paolo e sono un “ragazzotto” di 34 anni. Sono sposato da due anni con Elisa e da pochi mesi siamo diventati genitori di una bella bambina che si chiama Maria Sole. Abito a Busto Arsizio, lavoro in due parrocchie della città come educatore e sono responsabile di un supermercato solidale per persone meno fortunate. Mi piacciono i viaggi, andare in bicicletta, guardare documentari. Amo ridere, ma soprattutto amo far ridere e regalare un sorriso alle persone che incontro».

2.      Che bambino eri?

«Sono sempre stato un bambino vivace. Qualche volta anche un po' sopra le righe, ma mi dicono che ero molto simpatico. Sono nato in una famiglia straordinaria, ho due genitori straordinari e un fratello, Giulio, a cui sono molto legato. L’infanzia l’ho passata soprattutto insieme alle mie care nonne che mi hanno dato un’impronta solida e sono state per me una grande scuola di vita».

3.      In un post hai scritto che la salita sul monte Krizevac ti ha cambiato la vita. Perché?

«C’è un “prima” e un “dopo” al viaggio del 2015 a Medjugorje. Il Krizevac è il monte di questo posto straordinario, dove le persone si recano per pregare e contemplare la via crucis fatta da Gesù sul calvario. L’incontro con Maria, mi ha dato un’energia pazzesca che ha sconvolto la mia vita spirituale, e ha profondamente cambiato le mie abitudini, e le mie scelte tra cui il mio lavoro! Da lì è iniziato un cammino di fede che continua ancora oggi (penso che la conversione sia continua, non cambia da un giorno all’altro) e mi ha dato la consapevolezza che Gesù, attraverso Maria, mi chiamava ad una vita “piena” a servizio del prossimo».

 4.      Come è cambiata la tua vita?

«Ho lasciato il mio vecchio lavoro (ero un ispettore del controllo qualità nelle aziende) e sono stato assunto dalla parrocchia dopo un’esperienza di un anno a Castiglione Olona come educatore FOM. Un percorso incredibile, è stato il crocevia tra il vecchio e il nuovo impiego. Da lì in poi ho capito che dovevo dedicare tutto me stesso per gli altri e ho capito che lavoro avrei voluto fare da “grande”! Poi sono successi tante altre coincidenze (con la C maiuscola), che è impossibile descriverle qui per la grossa quantità di grazie ricevute».

 5.      La tua famiglia come ha vissuto questo tuo cambiamento?

«Avendo già un bel lavoro che mi piaceva e che mi dava molto sotto l’aspetto professionale ed economico, i miei familiari hanno inizialmente accolto con stupore questa mia scelta. Anche Elisa inizialmente era preoccupata, in tanti pensavano fosse magari una scelta affrettata dovuta dall’esaltazione del momento. Ora, guardando indietro, posso dire che ho fatto si, un  grande salto nel vuoto, ma sono caduto tra le braccia di Dio!»

 6.      Com’è la tua vita ora?

«Ora mi dedico ai ragazzi preadolescenti e adolescenti di due parrocchie. Seguo la parte organizzativa e logistica degli oratori, coordino le attività e gli eventi che si susseguono settimanalmente in ciascun luogo. Gestisco il supermercatino solidale dai frati il venerdì pomeriggio a favore delle persone in difficoltà (una sorta di pacco spesa 2.0). Dedico parecchie energie alla mia associazione Cireneo, fondata nel 2019, a favore dei più bisognosi».

 7.      Parlami della tua associazione “Cireneo”.

«L’associazione è nata in oratorio per la sensibilità verso i ragazzi con fragilità. Ho scelto il 13 maggio come data di inaugurazione per devozione alla Madonna di Fatima, e in questi anni, grazie all’aiuto dei


volontari e a tante persone di buona volontà, abbiamo raggiunto tanti obiettivi in Italia e all’estero. Abbiamo aperto l’anno scorso la “Casa Maria di Nazaret” dove ospitiamo un ragazzo del Mali fuggito dalla guerra e doniamo tante offerte a persone della città che necessitano un aiuto economico per affitti, spese mediche e tante altre piccole necessità quotidiane. Siamo sempre dalla parte degli ultimi».

 8.      Cosa vuol dire per te “fare del bene”?

«Fare del bene non necessariamente vuol dire aprire un’associazione o dare un’offerta monetaria. Possiamo fare del bene anche con uno sguardo, un sorriso, un abbraccio, una carezza, un messaggio di vicinanza, una parola di conforto. Tutte le volte che miglioriamo la giornata o addirittura la qualità della vita di una persona, facciamo del bene. Quando una persona si sente amata da noi, facciamo la carità. A fare del bene ci vuole veramente poco; chi mi intervista è un esempio di bene straordinario perché nonostante magri qualche difficoltà mi dimostra sempre che io faccio veramente poco rispetto a tante persone che con il loro semplice esempio sono dei  veri “santi della porta accanto”. Che bello fare del bene…»

 9.      Come fai  a dedicare  tempo al lavoro, al volontariato, alla preghiera e alla famiglia?

«Non è facile… Bisogna dedicare il giusto tempo ad ognuna di queste cose. Per me la famiglia è fondamentale. Occorre dedicarle tanto tempo per custodirla. Senza preghiera poi, non potrei fare tutto quello che faccio, occorre chiedere prima al Signore cosa è giusto fare e la risposta la ottengo con la preghiera, la Messa quotidiana, il rosario. Solo così poi trovo la forza e le basi per fare bene il mio lavoro e i progetti di volontariato della mia associazione. Diciamo che mi faccio “guidare” dallo Spirito Santo che mi sostiene e mi accompagna nella preghiera».

10.  La frase che ti dicono più spesso?

«”Tu sei un pazzo!” Me lo dicono spesso, ed io sono contento di essere un po' fuori dalle righe se questo porta a rendere felici le persone che si affidano a me. Familiari, amici, bisognosi, ragazzi dell’oratorio, sacerdoti…»

11.  Se fossi un personaggio storico chi saresti? Perché?

«Non sarei nessun personaggio storico. Ognuno è speciale nella propria unicità. Non mi cambierei con nessuno. Ma se posso scegliere chi imitare… beh direi assolutamente mio papà! E’ sempre stata la persona che ho cercato di imitare fin da piccolo, il mio idolo. Ho sempre voluto essere almeno la metà di quello che è stato lui. Un grande uomo. Un grande papà. Chissà se fino ad ora, sono riuscito ad imitarlo, almeno in parte…»

12.  Tre aggettivi con cui gli altri ti definiscono?

«Simpatico, un po' fuori di testa, carismatico»

13.  Tre aggettivi con cui tu ti autodefinisci? Perché?

«Altruista, carismatico, sognatore. Si, posso confermare che con Gesù, a volte i sogni si avverano. E sono sicuro che in futuro potrò gioire ancora di tanti grandi obiettivi raggiunti».

 ARIA DI PRIMAVERA di Valentina Bottini Una nuova forza vitale ritorna in me. Una frizzante arietta soffia tutt’intorno. Voglia di f...