lunedì 17 giugno 2019


LA VITA È UN DONO

di Gianluca Pepe

  
Pensavi di esserne uscito a testa alta, pensavi di esserti rialzato di nuovo dopo quest’altra caduta; ma la realtà invece è che tenevi tutto dentro… dolore, rammarico, rabbia, tristezza, sconforto, paura.
Ma si sá, a furia di accumulare e di tenersi tutto dentro, prima o poi si scoppia, e scoppiando si rischia di far male alle persone vicine a noi, a chi ci vuole bene, a chi ci ama ma soprattutto rischiamo di fare male a noi stessi. Si perché arrivi al punto che ti chiudi in un mondo tutto tuo, arrivi a un punto che vedi tutto nero, arrivi a un punto che attorno a te è tutto offuscato, arrivi a un punto in cui ti guardi dentro e senti solo una grande rabbia salire sempre più. In quel momento ti rendi veramente  conto di aver bisogno di aiuto.
Ripensi alla tua infanzia; ai tuoi zii che sono stati dei genitori per te e a tuo padre che era pronto a gettarsi nelle fiamme per te. Ripensi a tutte quelle volte che litigavi con i tuoi genitori per stupidate, a tutte quelle volte  che loro cercavano di insegnarti qualcosa di importante della vita ma tu eri troppo piccolo per capire che ogni loro decisione, ogni loro consiglio, ogni loro rimprovero era solo per il tuo bene.
È in quel momento che ascoltando la canzone “Gli anni d'oro” di Jake La Furia, ti ricordi quanto è stata bella la tua adolescenza con gli amici del tuo quartiere (per me era “La Trekka”), di quanto era bello andare in giro in motorino o le partite di calcio per strada e le prime cottarelle. Ripensi a tutte quelle volte che tuo padre ti portava nell'orto e ti insegnava tutto sull'agricoltura, su come piantare un seme o una pianta, e ti insegnava a prendertene cura. Diceva sempre che una pianta è come una creatura se la curi, la bagni, la pulisci dalle erbacce, dagli insetti e la raddrizzi se si storta, crescerà forte e robusta e alla fine ti darà dei buoni frutti, se invece la trascuri e la fai crescere storta, finirai per farla morire e perderla.
Quanto mi piaceva tornare a casa dagli zii e da papà e sentire una parola di conforto, ricevere un abbraccio, un bacio e ascoltarli dirti sentirti che andrà tutto bene. Ma purtroppo prima o poi capita nella vita, che tutto questo non lo vivrai e non lo sentirai più. Allora capisci quanto sei stato stupido a litigare per banalità, a quante volte ti hanno chiesto una cosa o un favore ma tu dicevi sempre “dopo”… quanto tempo sprechiamo per banalità.
Ma soprattutto arriva un giorno in cui avresti voglia di un altro abbraccio, di un altro consiglio, avresti voglia di sentirti dire da loro ancora una volta che andrà tutto bene. Passi ore a ripensare, a guardare foto, ripensi che se fosse andato tutto bene tra qualche settimana saresti diventato papà. Provi a cercare un appiglio, per rialzarti, per ripartire, per uscire da quest’altra caduta anche se questa volta ti sei fatto veramente male.
Ti viene in mente la canzone di Laura Pausini e Biagio Antonacci “ Il coraggio di andare” dove dice: “che comunque tutto passa anche quando non vorresti… ma come si fa a trovare il coraggio di andare e di rialzarsi anche quando fa così tanto male? Come si fa a riallacciarsi le scarpe per ricominciare da zero? Come si fa a ricordarsi che niente e nessuno può rubarti il futuro? Tu sei importante!” Fai tue queste domande e capisci che la vita è un dono, non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano, impari ad accettare la vita come viene, anche quando fa male.



 ARIA DI PRIMAVERA di Valentina Bottini Una nuova forza vitale ritorna in me. Una frizzante arietta soffia tutt’intorno. Voglia di f...