UN MONDO PRIGIONIERO
di Gianluca Pepe
Quando
inventarono il mondo della tecnologia si pensava che potesse essere utile sotto
tutti gli aspetti. Anche se non piace e vorremmo rimanere sempre bambini, il
mondo va avanti si evolve ed è giusto
che sia così; ma mai nessuno avrebbe pensato che i social avrebbero creato un mondo
di zombi! Tutti chinati sul proprio smartphone, tutti con la gobba, tutti che
non si guardano più negli occhi ma solo tramite cellulare!
Ormai
è diventata una gara a chi prende più like, cuoricini, visualizzazioni... tutti
pronti a giudicare, a commentare quello che posti e quello che fai, tutti
invidiosi, gelosi, permalosi, non c’è più rispetto per sé e per il prossimo
calpestando valori e dignità, anche la propria! Se ti guardi intorno per
strada, al ristorante, in vacanza, sotto l’ombrellone, a casa hanno tutti un
telefono in mano e se gli parli neanche ti ascoltano. Ormai lo smartphone si è
impossessato di noi delle nostre vite, del nostro cervello!
Arrivato a 40 anni e con una famiglia che mi regala ogni giorno sorrisi, esperienze, gioie, emozioni
penso che sia arrivato il momento di dire stop. Penso che tutti dovremmo farlo perchè la famiglia, le persone, glia amici, i figli hanno bisogno di noi, del nostro conforto, calore, di una parola, un abbraccio, di uno sguardo, non hanno bisogno di uno zombi che fa solo presenza.
Dovremmo
capirlo subito prima che sia troppo tardi. Non sto dicendo di staccarsi
totalmente da questo mondo sempre in evoluzione ma, di dare importanza un
valore e priorità alle cose veramente importanti, le cose materiali e concrete
che ci circondano. Non dico che sarà facile, non dico che non userò più il
cellulare, sarebbe una bugia, ma tornerei volentieri negli anni ‘90 quando il
telefono serviva solo per telefonare. Penso sia arrivato il momento di usarlo
solo per lavoro, per telefonate, per bisogno necessario. E se qualcuno vorrà
sapere come sto, cosa ho fatto, dove sono andato… come dice una famosa canzone
di Gino Paoli: “Eravamo 4 amici al bar destinati a cambiare il mondo”. Potremmo
sempre vederci in qualche bar per quattro chicchere!