QUATTRO CHIACCHIERE CON... MARCO ROMA
-intervista di Valentina Bottini-
1. Presentati a 360°
«La mia famiglia ha origini nel sud
d’Italia; ma ben presto diventiamo romani
lavorando nel settore del commercio di abbigliamento. Tutt’oggi dirigo
un’attività di abbigliamento.
Mi affaccio 7/8 anni fa nell’ambito
della radio dove divento la sigla ufficiale
di un noto programma della notte su ***; così nasce la mia avventura radiofonica nelle radio nazionali diventando a volte come la chiave
di programmi importanti. Ho collaborato con attori e personaggi dello
spettacolo facendo interviste radiofoniche; ho potuto conoscere personaggi che
hanno partecipato a reality; sono stato ospite delle loro cene private a Roma…
così sono entrato a far parte di un mondo parallelo a quello che è la mia vita di
giorno che ruota attorno alla mia attività. Così ho iniziato a girare varie
radio in tutto il mondo con i miei jingle dalla Spagna, all’America, al Cile, al Brasile… la radio stessa ha fatto
richiesta per me per inserirmi nel libro Guinness World Record con la
motivazione che io ho cantato jingle in
tutte le radio del mondo che neanche un
cantante aveva mai fatto».
2. Dove e quando è nata la tua passione per il mondo della radio?
«E’ stato mio papà a trasmettermi la
passione per la radio. Lui era appassionato delle radio; lui aveva sempre
acceso due radio in contemporanea».
3. Da dove nasce l’idea di intervenire nelle principali radio di tutto il mondo? Sia in quelle più grandi e famose, sia in quelle più piccole e locali?
«La
direttrice decise di togliermi la
sigla del programma su *** perché aveva sentito i miei jingle altrove. Io ho
sofferto molto per qualche giorno, poi
quando è passata la sofferenza iniziale
gli ho detto che i jingle di
Marco Roma avrebbero potuto girare il
mondo e che non si sarebbero dovuti fermare in una radio sola. Così è stato; li ho fatti girare
in tutto il mondo proponendo anche svariate interviste da ogni dove d’Italia».
4. Qual è l’argomento delle tue telefonate?
«L’argomento delle mie telefonate, dei miei
jingle, delle mie interviste è uno solo: l’amore».
5. Parlami dei consigli che dai in radio. Da chi/dove trai ispirazione per i tuoi consigli?
«I consigli radiofonici che do’ sono di
una vasta gamma. Se sei insofferente per amore, se hai problemi economici, se
hai perso il lavoro, se hai una sofferenza, se hai una depressione, se hai un
problema di salute io dico sempre che
c’è una speranza. L’ispirazione arriva
dal mio cuore; perchè c’è scritto “preserva il tuo cuore più di ogni altra cosa
perché da esso provengono le fonti di vita. Io credo fermamente nel Dio che è
nei cieli che esaudisce una preghiera e tutto ha una speranza nella vita. Lui parla,
il mio cuore detta e io do’ consigli».
6. Cosa
vuoi trasmettere a chi ti ascolta?
«Io faccio tutto questo non per essere
vantarmi. Quando vado in qualche radio
dove mi intervistano loro a volte mi trattano come una star, ma io resto
con i piedi per terra, resto semplice.
Mi dicevano “Marco Roma, che onore vederti dal vivo”; ma io rimanevo coi piedi
per terra. Faccio un esempio: ad Aurora
Ramazzotti, la figlia di Eros Ramazzotti, ho cantato la canzone che il
padre le ha scritto, “L’aurora”, e lei mi ha detto “Grazie Marco, grazie per il
tuo coraggio”. Io non voglio trasmettere la fama, non cerco la fama e la
notorietà; io voglio essere un puntino nel mondo, l’ultimo puntino, voglio
trasmettere l’amore. L’amore che Dio mi ha
trasmesso, voglio donare l’amore. È più bello donare che ricevere».
7. Esiste l’amicizia nel mondo della radio?
«L’amicizia nel mondo della radio esiste. Ne cito solo una, una delle tante. Durante una delle mie interviste radiofoniche ho conosciuto Salvo Veneziano, uno dei concorrenti del primo Grande Fratello. Con lui ci sentiamo, ogni anno gli mando gli auguri di buon compleanno e lui mi ha sempre risposto ringraziandomi e mi ha detto che è bellissimo quello che faccio nelle radio. Sì, può esserci l’amicizia in radio anche con persone… il grande Paolo Calissano, che è morto poco tempo fa, un giorno mi chiamò e si sfogò con me, mi parlò della sua vita e dei suoi problemi; in quel momento abbiamo escluso la radio».
8. Raccontami un episodio simpatico/divertente/riflessivo/curioso/ /significativo.
«L’episodio più bello che posso raccontare è quando ci sono radio, anche
dalla Spagna, che a volte mi mandano
messaggi, speaker e direttori
artistici, dicendomi che sono grande».
9. Quali progetti hai per il futuro?
«Per il futuro vorrei poter volare più in alto e senza limiti. Una cosa che vorrei e che ho chiesto è di poter volare nel Suo Regno per poter contemplare le Sue meraviglie, questa è la prima cosa, poi tutto quello che verrà di bello io lo prenderò».
10. Tre aggettivi con cui gli altri ti definiscono?
«Mi dicono che ho un estro illuminato, di non arrendermi mai e nel bene e nel male di agire a volte di getto come nei jingle».
11. Tre aggettivi con cui ti autodefinisci?
«Per chi
sa comprendermi, gli aggettivi che mi autodefinisco sono… fede, speranza e
amore».
12. Se fossi un personaggio storico chi vorresti essere? Perché?
«Non
vorrei essere nessun personaggio storico. Se proprio devo scegliere vorrei assomigliare a Gesù perché
Lui era umile di cuore, era mansueto,
era dolce, era buono, Lui diceva: “Prendete il mio giogo sopra di voi e fate come me, che sono
mite ed umile di cuore”(Mt 11, 29). Noi dobbiamo ispirarci a Lui, dobbiamo aspirare ad
essere come Lui ».
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