“DIVERSAMENTE
ARMONICI, NOTE DI UGUAGLIANZA”: UN CONCERTO OSSIMORO DELLA DIVERSITÀ
di Valentina Bottini
Sabato 28 settembre, a Busto Arsizio, la Filarmonica
Santa Cecilia di Sacconago ha organizzato un
concerto nel quale le note musicali si fonderanno con le parole di quattro
donne per portare sul palco il tema della diversità da svariati punti di vista
Quando si dice che un’orchestra produce delle suonate
armoniche, in realtà di armonico c’è solo il risultato finale; solo l’insieme
di più suoni diversi tra di loro, più o meno acuti e intensi, è un suono
armonico e piacevole all’ascolto.
Nel preparare il mio intervento per la serata del 28 settembre mi sono
chiesta come sia possibile che suoni così diversi tra di loro diano un esito
così sereno come la musica, ma la domanda di base è che cosa voglia dire essere
diverso… pensandoci mi sono resa conto che questo è un concetto molto
soggettivo, non c’è una risposta giusta o sbagliata, non ci può essere una
risposta univoca ma ogni persona ha una visione della diversità in base al
proprio vissuto. Ho così deciso di chiedere aiuto ad alcuni amici facendo loro
la semplice domanda: “Che cos’è la
diversità per te?”
Mi sono arrivate alcune risposte molto poetiche e filosofiche come quella
di Gianluca:
«La diversità é quel colore che ci permette di non avere tutto grigio»
e quella di Alba:
«Diversità è la gioia di scoprire gli altri mettendo in gioco se stessi!»
C’è chi vede la diversità come un valore aggiunto, è il caso di Isabel:
«La diversità per me è un sinonimo di bellezza, perché è solo da un
punto di vista diverso che si può cogliere la somiglianza. Credo sia il valore
aggiunto che tutti abbiamo, quello di essere diversi gli uni dagli altri, solo
fino al punto in cui poi comunichiamo e scopriamo di essere simili. Mi piace
credere che abbiamo pensieri diversi ma emozioni uguali»
e di Mauro che addirittura la
considera una ricchezza:
«La diversità è una ricchezza grazie alla quale l'essere umano può
evolvere dal punto di vista culturale e sociale attraverso lo scambio di
esperienze».
Daniela ed Emiliano evidenziano come dal concetto di diversità nasca
quello di unicità:
«La diversità è quell' insieme di caratteristiche che ci rende
"unici". Pezzi unici di quel grande Puzzle che è l'umanità».
«La frase non è mia ma rispecchia il mio pensiero: “Ogni essere umano è
unico: rispettarne la diversità equivale a difendere la propria e l'altrui
libertà”».
Serafino dice che la diversità fa paura ma che in essa si trova un
risvolto positivo:
«la diversità spesso è qualcosa che non si conosce, che si fa fatica a
capire, la si teme per via di pregiudizi radicati in noi; invece va
compresa oltre che rispettata! In
fondo è nella diversità che si trova il
bello di ognuno di noi, il fatto di poter condividere idee, passioni, pensieri e quant’altro, ma essendo e restando sempre
diversi gli uni dagli altri».
Proprio come Valentina C. che considera la diversità un’opportunità:
«Diversità è ciò che ci spaventa ma, varcato il confine dell’ignoto, ci
apre le porte alla scoperta e all’arricchimento. Diversità è opportunità, che
può farci stare chiusi nelle nostre “tiepide case” per paura o farci uscire a
piedi scalzi nel mondo per esplorarlo con gli occhi di un bambino. Diversità è
vita o terrore. A noi la scelta»
come secondo Carlo:
«La diversità è l’opportunità che Dio ci ha dato per imparare che sulla
terra siamo tutti fratelli».
C’è anche chi nega la sua esistenza per lanciare un messaggio di amore,
come fa Donatella:
«Per me non esiste diversità..
siamo tutti uguali... il cuore che abbiamo è uguale per tutti... ho capito che
proprio in quelle diversità si impara ad amare la vita».
Altre risposte sembrano all’apparenza negative ma riflettendoci bene ne
capisci la loro profondità perché racchiudono una presa di coscienza e tutta
l’esperienza di un trascorso personale, come mi dice Fabrizio:
«La diversità è essere
cosciente di fare le cose in un modo diverso, non avendo le stesse qualità di
prima quindi guardando solo le cose prioritarie in base alla loro importanza».
Concetto
che ritrovo anche nelle parole di Marco:
«Diversità è la regola. Diversità è l’obbligo di imparare. Diversità è la
necessità per vivere»
e
nel pensiero di A.:
«La diversità è ciò che spaventa la gran parte delle persone!»
E poi ci sono le risposte di chi prende in considerazione vari punti di
vista analizzando il valore sociale
della diversità, come mi dice Giampietro:
«La diversità si può intendere
in tanti modi, una persona può essere diversa dagli altri per la bontà, per i
modi di fare e di parlare, per come reagisce, o semplicemente per un diverso
colore della pelle o del titolo di studio! Una persona può essere appariscente, intelligente e colta ma
relazionarsi e comportarsi in modo arrogante ed antipatico! Ogni persona è diversa dalle altre, anche se
per me dovremmo essere tutti uguali, più umiltà in questo mondo e meno
cattiverie! Io ho inteso la tua domanda come diversità tra persone. Se invece
si intende diversità tra le cose o opinioni, per me può essere due modi diversi
tra il vedere e l’essere!»
Loredana sottolinea che:
«La diversità è lo stato mentale di chi crede che qualcuno/qualcosa non
rappresenti un "ideale convenzionale" scelto da una società in realtà
discordante. Quindi la diversità, come l'uguaglianza, è un concetto relativo
che dipende esclusivamente da come si sceglie di guardare e vivere il mondo. Ad
esempio: al mondo ci sono piante ed animali. Visti così possono essere diversi,
ma sono entrambi esseri viventi, quindi possono essere uguali».
Anche Federica insiste sull’aspetto sociale della diversità
che è un concetto creato dalla società stessa:
«Penso che essere diverso o vedere l'altro diverso sia una
sensazione soggettiva, che può avere un'accezione sia in positivo sia in
negativo. Considerare una persona diversa da noi, nella maggior parte dei casi,
ha una valenza negativa; è una facile giustificazione per escluderla dalla
nostra cerchia facendola sentire sbagliata e inadeguata. Questo, di riflesso,
fa sentire l'altro sbagliato e diverso. Si definisce poi una persona diversa
quando si distingue dalla massa, ma in senso positivo, quando ha quel qualcosa
in più, qualcosa di originale che nessun altro ha.
La diversità esiste perché noi l'abbiamo creata e la
vediamo. Credo non dovrebbe esistere come parola, dovremmo imparare ad usare
sinonimi solo in senso positivo come originale, inconsueto, straordinario… perché
è questa la diversità che bisogna far valere!»
Dello stesso parere sull’importanza della parola ‘diversità’ è Valentina Z.:
«Non penso che la parola diverso sia da eliminare, ma
deve avere valore neutro. Ognuno di noi è diverso a suo modo ed è stupefacente», che poi mi rivela che per lei
la diversità «è la forza che muove il mondo, è l'originalità di ogni essere che
arricchisce e rendere il mondo un posto variegato di colori, visi e cuori.
L'incontro con una persona diversa per me non è altro che un'occasione per
placare la mia brama di curiosità... Le persone che hanno visioni, vita e
pensiero diverso dal mio mi affascinano, posso non condividere tutto, ma se non
ci fossero più colori, più lingue, più fedi e più e più… sarebbe un mondo
noioso. Il diverso a volte può affascinare e altre volte si può temere, ma
basta solo dargli un'occasione e potrebbe stupirti o... anche deluderti!»
Dopo questa carrellata di riflessioni sono ancora più convinta che, come
già sostenevo in apertura del mio scritto, la diversità sia un concetto arbitrario
necessario anche per definire il concetto di uguaglianza come ha sottolineato
Loredana. Servono entrambi per rendere armoniosa la vita. Pensiamo ad esempio
alle parole omonime ‘cuore’ e ‘quota’, due parole la cui iniziale è diversa ma
che si pronuncia allo stesso modo ovvero parole che pur avendo significato
diverso sono uguali come suono; oppure le parole volume –libro, tomo di
un’enciclopedia- e volume –altezza della musica, altezza della voce- che si scrivono uguale ma hanno un significato
diverso deducibile dal contesto… ecco per me la diversità è un po’ questo: due
modi diversi di pensare o fare, ma sempre persone con un cuore, come mi ha ricordato
Donatella.
La diversità come un ossimoro
Mi viene in mente la figura retorica dell’ossimoro che consiste nell’unire
due idee, due immagini o due pensieri di significato opposto/diverso (per
esempio: ‘ghiaccio bollente’, ‘notte luminosa’) ma che solo insieme danno
origine a un uso inedito dei due termini che da soli sono una contrapposizione
ma accostati creano un senso nuovo, una visione inedita che apre nuovi
orizzonti. Questo è il concetto che ho ritrovato in molte delle testimonianze
che ho riportato sopra e cioè le diversità come occasione per approfondire, come
stimolo per imparare, come curiosità da scoprire per poi rendersi conto che
alla fine siamo tutte persone uniche perché, come mi ha detto Serafino «per me
il concetto di diversità ha svariati significati, del resto ogni persona è
unica, con le sue passioni, gusti, abitudini, credo religioso e cosi via …
Ce ne accorgiamo subito, quando ci confrontiamo con gli altri, dalle
semplici banalità fino a idee e
convinzioni più profonde. Proviamo
a pensare che mondo sarebbe se la pensassimo o fossimo tutti
uguali; come un modello standard, replicato in svariati miliardi di copie, il
triste prodotto di una catena di montaggio. La diversità è essere se stessi, sempre e nonostante tutto!».
Mi
piace concludere la mia riflessione con il pensiero poetico di Françoise:
«La diversità è mia,
La diversità è me stessa insieme a
te!
Nella diversità è racchiusa
l'umanità!
Le nostre differenze sono le nostre
ricchezze, i nostri valori.
La diversità apre i nostri cuori e
trasforma l'anima in un campo di cose belle... L'Amore, L'Accoglienza,
l'Accettazione... La Libertà!
In Italia, l'argomento sulla
diversità è attuale.
Gli stranieri (quelli che arrivano
con i barconi, quelli che si differenziano con il colore della loro pelle,
della loro lingua parlata, dai modi di fare, di comportarsi, dalle usanze o
scelte) sono considerati diversi e marginalizzati.
Penso e credo che, le persone siano
uniche ma diverse esattamente come le dita di una mano…
Una mano, unica ma con le dita non
uguali l’una dall’altro... Insieme, ognuna con il suo valore, la sua
caratteristica...
Siamo proprio cosi, persone pieni di
ricchezze e valore. Ognuno come è stato fatto, disegnato e riempito da Dio. Ti
amo perché la tua diversità crea in me tanta felicità».
Concerto “Diversamente armonici – note di uguaglianza”
Il
concerto “Diversamente armonici – note di uguaglianza” della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago si
terrà sabato 28 settembre alle ore 21.15 presso il Teatro San
Giovanni Bosco di via Bergamo, 12 a Busto Arsizio.
Durante
il concerto interverranno Gabriella
Nobile (presidente di Mamme per la Pelle), Houda Latrech, Suor Chiara Colombo, Valentina Bottini e Gennaro Spinelli (in
video) per raccontare cos’è la diversità in base alla loro personale esperienza
di vita. Entrata libera.
Articolo pubblicato su Sguardi di Confine: https://www.sguardidiconfine.com/diversamente-armonici-note-di-uguaglianza-un-concerto-ossimoro-della-diversita/