"LA MEMORIA INCIAMPA”
di Elav
Secondo
il Talmud “un essere umano si dimentica solo quando è dimenticato il suo nome”,
tale frase ha ispirato l’opera dell’artista berlinese GUNTER DEMNIG che dal
1995 si adopera per non far cadere nell'oblio la tragedia più atroce e
vergognosa della storia dell’umanità, l’OLOCAUSTO.
L’idea di DEMNIG risale al 1993, alla
presentazione a Colonia di una installazione sulla deportazione di cittadini Rom
e Sinti; All'obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non
avrebbero mai abitato rom, l’artista ha deciso di dedicare tutto il suo lavoro
alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a
seguito delle persecuzioni naziste.
Il
suo è il più grande memoriale del mondo che lastrica strade e piazze di 21
paesi europei, compresa l’Argentina. E’ come una mappa della memoria in cui
chiunque può “inciampare”, di fatto le sue opere si chiamano STOLPERSTEINE,
letteralmente “pietre d’inciampo”.
A conferma che la memoria deve
costituire parte integrante della nostra vita quotidiana, sceglie il
marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto o dove sono stati
catturati i deportati e vi installa altrettanti sanpietrini del tipo comune e
di dimensioni standard (10×10);Sono
sanpietrini rivestiti di ottone che lo stesso artista incastona e cementa
personalmente.
I
ciottoli commemorativi riportano il nome di chi occupava lo stabile, la data di
nascita, la data e luogo della deportazione e data e luogo della morte, se
noti.
I
primi STOLPERSTEINE sono stati posati a Colonia nel 1995 e da lì la mappa si è
estesa, sono attualmente più di 63.000, e sono in continuo aumento, infatti
basta farne richiesta e con una modica cifra di 120€, lo stesso GUNTER verrà a
posarla.
La
dedizione dell’artista tedesco (71anni) si riflette anche nella sua
consapevolezza di non poter vedere conclusa la sua opera, egli infatti riconosce
che non potrà mai creare uno STOLPERSTEINE per ognuno degli oltre 6 milioni di
deportati e dispersi durante il Nazismo.
L’artista
è oggi in Italia per posare le sue pietre, il 17 gennaio era a Sinalunga e il
26 gennaio sarà a Lissone.
Questa
in Italia è definita la settimana della memoria, e con l’avvicinarsi del 27
gennaio (anniversario della liberazione dal lager di Auschwitz) data istituita
nel 2005 dall'ONU come la GIORNATA DELLA MEMORIA, si promuovono iniziative, ci
sono film e trasmissioni atte a farci ricordare gli orrori perpetuati dagli
esseri umani verso altri esseri umani.Ma il resto dell’anno tutto ricade
nell'oblio.
Per
questo l’opera di GUNTER DEMNIG è eccezionale, perché ci permette di camminare
per le città, nella quotidianità, con un occhio di riguardo, per “inciampare”
anche solo con lo sguardo per non dimenticare MAI; in realtà deve essere più un
inciampo mentale che ci ricordi la brutalità di cui l’uomo è capace, come
monito per il presente e futuro.
La
sua soluzione discreta e antimonumentale permette di ridare individualità a chi si
voleva ridurre a un numero.
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