LA FAVOLA DI GIANLUCA: DA UN SEMINTERRATO A UNA FREQUENZA CITTADINA
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Perchè oggi, ai tempi di internet e dei social
network, hai scelto la radio?
«Ho scelto la radio perché per me la musica è tutto; sono nato quando la
musica si ascoltava per lo più in radio e
sono cresciuto negli anni Novanta
quando la musica non era solo una banalità o uno strumento per fare soldi come adesso accade sempre più spesso
con testi meteore solo per un tot di tempo. Quando ero un bambino la musica era
gioia, vita passione; ogni canzone che ascoltavo si sapeva anche dopo anni e
questo perché ogni testo aveva un significato profondo».
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Raccontami come è nata la tua passione per la
radio
«La passione per la radio è nata grazie ad un mio amico di Milano che
faceva web radio da casa sua su una piattaforma speaker che usano in
moltissimi. Era sufficiente avere un computer e un microfono: ognuno può fare
radio da casa sua. Ho iniziato ad ascoltarlo e un giorno parlando mi ha
suggerito di provarci anche io… ho seguito il suo consiglio e ci ho provato!»
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Come sei arrivato ad avere un programma tutto
tuo sulla web radio della tua città?
«Ci sono arrivato quasi per caso dopo diversi anni di radio “casalinga”! Come
tutti ho iniziato tra le mura di casa, poi
con degli amici abbiamo iniziato a trasmettere dal seminterrato del teatro
dell’oratorio che frequentavamo. Quell’esperienza è durata poco e siamo tornati
a trasmettere dalle mura di casa; con quel mio amico di Milano abbiamo creato un unico canale, “Passion
Radio”. Trasmettevamo noi da Busto, lui
da Milano e altri ragazzi da Bergamo; ognuno aveva il suo programma, il suo
giorno della settimana e la sua ora per trasmettere. Questa collaborazione è
durata un annetto poi per vari motivi abbiamo smontato “Passion radio” e ognuno
è andato avanti con il suo programma. Nel frattempo un amico mi aveva parlato
di “BustoLIVE” quindi ho provato a mandare la richiesta e loro mi hanno
contattato!»
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Parlami del tuo programma
«Il mio programma ha cambiato diverse volte nome: è nato come
“Underground” ma, essendoci un’altra radio con quel nome, ben presto è
cambiato in “I Scimmia”. Poi è diventato
“58Special” in onore del pilota Marco Simoncelli scomparso in un incidente
durante una gara del MotoGP, infine è giunto all’attuale “Flash”. “Flash”
perché iniziando a trasmettere con BustoLIVE mi trovai a condurre da solo,
senza spalla, e quindi pensai di cambiare format al programma passando dal “demenziale/comico”
a un programma di canzoni, notizie quotidiane e tendenze del momento… tutto in
maniera veloce e sciolta… come un flash appunto! Dopo due puntate abbandonai
questa idea per tornare al “demenziale/comico” perché lo sentivo più mio, anche
se da solo sapevo che sarebbe stato molto difficile perché non ci può essere un
botta e risposta senza una spalla fissa».
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Perché un programma “demenziale/comico”?
«Io penso che la vita sia già difficile per conto suo in più dopo una
giornata di lavoro arrivando a casa e accendendo la televisione si parla solo
di politica, di morti, di disastri e di feriti… è veramente pesante! Le persone
dopo una giornata lavorativa hanno bisogno di staccare la spina, di rilassarsi
e di ridere, la risata è la miglior medicina che esista ne sono convinto! Da
qui l’idea di regalare un’ora e mezza
alla settimana di pura e sana “demenza”
e qualche sorriso in più».
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In diretta improvvisi o prepari una scaletta?
«All’inizio della mia esperienza per un brevissimo periodo ho
improvvisato, ma ben presto ho capito che non si può improvvisare se non si ha una spalla… si rischia di
rimanere senza argomenti e fare buchi di silenzio. Prima di ogni diretta
preparo una scaletta dettagliata con argomenti, musica, eventi, concorsi,
messaggi, richieste…»
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Quali sono i tempi di preparazione di ogni
puntata?
«I tempi di preparazione variano di puntata in puntata, dipendono
dall’argomento che si sceglie di trattare: se si fa una puntata normale con
notizie e musica servono due giorni di preparazione, se si fa una puntata a
tema (come faccio ogni tanto) ci vogliono due o tre settimane»
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Non pensavo che servisse così tanto
tempo di preparazione per un’ora e mezza di diretta…
«Considera che se vuoi fare una puntata a tema devi trovare tutto su
quell’argomento: notizie, curiosità, musica… Lo stesso discorso vale per quando
scegli di fare una puntata con ospiti in diretta: devi contattarlo, devi
conoscerlo e pensare alle domande da
fargli, devi fargli scegliere e inserire qualche pezzo musicale tra quelli che
preferisce… in tutto questo non devi dimenticarti che è un programma “demenziale/comico”
e perciò devi tenere in mente sempre questa linea».
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Com’è la struttura di ogni puntata: ci sono
rubriche fisse?
«Sì ci sono rubriche fisse per due motivi: il primo è semplicemente per
creare la scaletta in cui sai già cosa devi dire e in quale preciso momento, il
secondo è per dare una costanza al programma in modo che se gli ascoltatori vogliono contribuire
sanno già come funziona e possono mandare richieste per la volta successiva di
argomenti da trattare o quant’altro».
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Cosa sono le “Perle” che dici a fine puntata?
«Le “Perle” non sono altro che freddure prese da internet o sentite in
giro, modificate a mio piacimento e lette a fine puntata come saluto finale.
Alcune fanno ridere, alcune fanno riflettere e alcune fanno semplicemente
esclamare “che pirla!” ma sempre con
l’intento di far sorridere l’ascoltatore. È nata anche l’idea di
raccogliere queste Perle in un libro… i
prossimi mesi saranno quelli decisivi che ci diranno se questo progetto andrà
in porto».
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è difficile oggi fare un programma radio di
successo?
«Le persone pensano che sia facile fare
radio, ma vi assicuro che fare una scaletta non è poi così semplice
soprattutto se si sceglie di fare un
programma come il mio! Ogni settimana bisogna cercare news simpatiche o
renderle tali, bisogna mantenere un filo logico per dare un senso all’intera
puntata, bisogna trovare anche la musica che sta bene all’interno della puntata
stessa».
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Cosa ti aspetti in futuro dal tuo programma
radio?
«Mi piacerebbe che questo programma radio crescesse sempre più fino a diventare un vero lavoro, per questo
sto cercando di allargare lo staff aggiungendo nuovi collaboratori che diano al
programma continue novità e
professionalità»