BUON
COMPLEANNO BARBIE!
di
Valentina Bottini
La celebre bambola, compagna di
giochi di molte generazioni di bambine e da sempre icona di stile, il 9 marzo
compie 60 anni!
Era il 1959 quando a Willow, una cittadina nel Wisconsin, Ruth Handler notò che sua
figlia giocando con le bambole le dava ruoli da adulti rispondendo al desiderio
di tutte le bambine di essere grandi e di immaginarsi tali. Inoltre mentre suo figlio aveva
giocattoli che gli permettevano di immaginarsi nei panni di vigile del fuoco, di astronauta o di medico, la femmina poteva
solo giocare a fare la mamma, senza la possibilità di calarsi in altri ruoli
avendo tutte le bambole sembianze da neonato.
Questa osservazione spinse Ruth a ideare una linea di bambole
dall’aspetto adulto per la ditta di suo marito Elliot, co-fondatore della famosa
casa di giocattoli Mattel. La donna, con l’aiuto dell’ingegnere Jack Ryan,
prese come modello una bambola commercializzata in Germania, la Bild Lilli, e
realizzò la prima Barbie.
Il 9 marzo 1959 fu presentata al New York Toy Fair la prima bambola con le sembianze di una
adulta che si chiamava proprio Barbara Millicent Roberts, il nome della figlia
di Ruth ed Elliot, vestita con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri
legati in una lunga coda.
Da allora la Barbie ha allargato la sua famiglia con il fidanzato Ken, sorelle minori e amici; si
è sperimentata in numerosi lavori e ruoli diventando una vera icona di stile e
di moda e raccontando i cambiamenti culturali della società negli ultimi 60 anni. Col passare degli anni la Barbie è
diventata sempre più simile alle figure umane contribuendo ad ispirare i
desideri e i sogni di migliaia di bambine di tutte le età.
Ho chiesto ad alcune amiche di raccontarmi la loro esperienza facendo
semplicemente la domanda: “Che cosa ha rappresentato per te la Barbie?”
Chiara: «Penso che le Barbie siano state un fulcro nella mia infanzia,
insieme alle Polly. Sono state quel gioco con cui ho conosciuto la mia prima
amica (una mia vicina di casa), il gioco che mi è stato regalato quando ero in
ospedale, il gioco che mi ha dato sicurezza e serenità per moltissimi anni. Le
barbie mi hanno permesso di crescere e coltivare la mia creatività inventando
storie, modellando, insieme a mia sorella, degli abiti su misura come vere
stiliste. Insomma hanno un contribuito decisamente a quello che oggi sono.»
Valentina: «Avevo tante Barbie e tanti “accessori” sia piccoli che grandi,
come 3 case, la Ferrari, i cavalli, il camper, la piscina... Ho dei bei ricordi soprattutto
perché adoravo mettere a posto le cose piccole… sai gli oggetti! Poi ho adorato
quando sono uscite quelle Benetton perché ne ho potuta avere una asiatica, una
africana e una con i capelli rossi.
Giocavo sia da sola sia
con mia sorella.... ho un bel ricordo di quel periodo anche perchè di momenti
con mia sorella ce ne sono stati pochi: per me il mondo delle Barbie è un bel
ricordo di costruzione organizzazione e convivialità di un mondo da ricreare,
ma poi è durato poco. Ne ho ancora molte e quando le ho rilavate e ho lavato
tutto per la mia nipotina, mi sono tornati in mente i bei pomeriggi a giocare».
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